Le Ultime OACT (Vedi tutte)
In orbita sulla stazione spaziale ISS campioni di nanomateriali prodotti da Unict e Inaf
Sei mesi di test con la missione Ema per saggiare la resistenza alle severe condizioni dell’ambiente spaziale
In ricordo di Maria Mellini
Ieri mattina, 4 novembre, è venuta improvvisamente a mancare l’amica Maria Mellini, collaboratore di amministrazione presso l’Osservatorio Astrofisico di Catania dal 16 dicembre 1986 al 31 luglio 2021. Per tutta la sua attività lavorativa Maria è stata un punto di...
Codex in viaggio verso la Stazione spaziale
È partito nella notte dal Kennedy Space Center della Nasa il nuovo carico di rifornimento per la Stazione spaziale internazionale. Oltre a cibo e attrezzatura per l’equipaggio, la navicella Dragon SpaceX consegnerà nuovi esperimenti, tra cui il coronografo Codex, per esaminare il vento solare e la sua formazione. Silvano Fineschi dell’Inaf era presente al lancio
MEDIA INAF Il notiziario online dell’Istituto nazionale di astrofisica
- Desi fornisce il miglior test sulla gravitàby Maura Sandri on Novembre 20, 2024 at 4:54 pm
Grazie al Dark Energy Spectroscopic Instrument (Desi) sono state mappate quasi sei milioni di galassie in 11 miliardi di anni di storia cosmica, e questo ha permesso di studiare come si siano raggruppate nel corso del tempo e di indagare la crescita della struttura cosmica. Questa complessa analisi dei dati del primo anno di Desi fornisce una delle prove più rigorose della teoria generale della relatività di Einstein
- I primi quasar sfidano i limiti della fisicaby Ufficio stampa Inaf on Novembre 20, 2024 at 8:00 am
Scoperte nuove evidenze che spiegano come si siano formati i buchi neri supermassicci nel primo miliardo di anni di vita dell'Universo. Lo studio, condotto dai ricercatori dell'Inaf e pubblicato su Astronomy & Astrophysics, analizza 21 quasar distanti e rivela che questi oggetti si trovano in una fase di accrescimento super veloce, offrendo preziose informazioni sulla loro formazione ed evoluzione, in parallelo con quella delle galassie ospitanti
- Nello spazio il cervello rallenta ma non si danneggiaby Valentina Guglielmo on Novembre 20, 2024 at 6:45 am
Alcune funzioni cognitive risultano alterate a causa della permanenza nello spazio e dei fattori di stress a questa associati. I compiti che richiedono velocità di elaborazione, memoria di lavoro visiva e attenzione sostenuta risulterebbero, in particolare, rallentati, ma non meno accurati. Una buona notizia, dunque, soprattutto perché si tratterebbe di un rallentamento transitorio che scompare una volta rientrati sulla Terra
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