RSN 2: Stelle, popolazioni stellari e mezzo interstellare
I Raggruppamenti Scientifici Nazionali costituiscono l’ambito scientifico che offre al personale di ricerca l’opportunità di presentare, discutere e condividere le attività di ricerca, i progetti e le istanze di interesse per l’Ente e le proposte di utilizzo scientifico/tecnologico delle grandi infrastrutture.
Ai Raggruppamenti Scientifici Nazionali afferisce il personale di ricerca dell’Ente e il personale di ricerca universitario o di altri enti di ricerca associati all’INAF con incarico gratuito di collaborazione.
http://www.inaf.it/it/sedi/sede-centrale-nuova/consiglio-scientifico/rsn-2
Le ultime
Webb svela il lato oscuro della chimica dei ghiacci
Recenti osservazioni di Jwst hanno permesso di acquisire spettri nella direzione di osservazione di alcune sorgenti che illuminano la nube molecolare Chamaeleon I, dove è stata identificata un’ampia gamma di molecole, dal solfuro di carbonile, ammoniaca e metano, alla più semplice molecola organica complessa, il metanolo. Con un commento di Maria Elisabetta Palumbo dell’Inaf, coautrice dello studio.
La mappa dell’1 percento del piano galattico
Sfruttando i telescopi Parkes e Askap di Csiro in Australia, è stata realizzata un’immagine ad altissima definizione dei campi magnetici nella Via Lattea, la nostra galassia. I dati arrivano dal progetto Pegasus guidato dall’Inaf, parte del più ampio programma Emu.
Alla Collaborazione Gaia il premio Berkeley 2023
Il riconoscimento, per meriti nell’ambito astrofisico, viene conferito annualmente, dal 2011, dall’American Astronomical Society ed è sostenuto da una sovvenzione del New York Community Trust. La premiazione al team della missione dell’Agenzia spaziale europea avverrà a Seattle il 12 gennaio 2023.
Fibrillazioni rivelatrici nel cuore delle giganti rosse
Le stelle che presentano al proprio interno discontinuità strutturali sono numerose. Lo mostra uno studio, guidato da Mathieu Vrard della Ohio State University, condotto sui dati acquisiti dal telescopio spaziale Kepler e pubblicato oggi su Nature Communications. Fra gli autori c’è anche Enrico Corsaro dell’Inaf di Catania.
Completato il primo dei 26 occhi di Plato
Il primo dei ventisei telescopi che andranno a formare l’occhio composito del cacciatore di pianeti extrasolari Plato dell’Esa è pronto. Ne parliamo con Roberto Ragazzoni (direttore dell’Inaf di Padova), instrument scientist dei telescopi di Plato, e Isabella Pagano (direttrice dell’Inaf di Catania), co-principal investigator della missione.
Prima luce per Weave: il Quintetto di Stephan
Il Wht Enhanced Area Velocity Explorer (Weave) è un nuovo e potente spettrografo a multifibre montato al Telescopio William Herschel (Wht). Lo strumento è ora in fase di verifica e presto produrrà i suoi primi dati scientifici. Per la “prima luce”, Weave ha osservato il gruppo di galassie del Quintetto di Stephan. Per l’Italia sono coinvolti più di 80 ricercatrici e ricercatori dell’Istituto nazionale di astrofisica
Il progetto Ska è realtà: oggi le cerimonie inaugurali
Al via oggi le celebrazioni dell’Osservatorio Ska per l’inizio della costruzione di quello che sarà il più grande radiotelescopio al mondo. Assegnati contratti per un totale di 450 milioni di euro. L’Italia con l’Inaf è in prima linea nel progetto. Il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini commenta: «Sono particolarmente orgogliosa di poter dire che questo progetto è molto legato all’Italia».
Silicio e zolfo in una stella sull’orlo dell’esplosione
Un team di ricerca internazionale guidato dall’Istituto nazionale di astrofisica ha osservato, per la prima volta, molecole a base di silicio nei pressi di una stella massiccia ed evoluta: Eta Carinae, nella costellazione della Carena. La scoperta, ottenuta analizzando i dati del radiotelescopio Alma nel deserto di Atacama, in Cile, permette di comprendere i complessi processi di formazione delle molecole e della polvere in condizioni fisiche estreme
La doppia anima del magnetismo stellare
L’abbondanza di elementi pesanti all’interno di una stella ha un ruolo importante nei meccanismi che portano alla formazione e riorganizzazione del campo magnetico su grande scala, un fenomeno chiamato “dinamo stellare”. È il risultato dello studio guidato da due ricercatori dell’Istituto nazionale di astrofisica, che hanno compilato il più grande catalogo ad oggi dei periodi del ciclo di attività e di rotazione stellari, per un campione di 67 stelle.
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