


Cheops osserva il pianeta più brillante di sempre
È un esopianeta ultra-caldo che orbita attorno alla sua stella ospite in meno di un giorno, nella regione conosciuta come deserto dei nettuniani caldi. I dati della missione Cheops dell’Esa hanno portato a una sorprendente rivelazione: è coperto da nubi composte da metalli riflettenti, che lo rendono l’esopianeta più brillante mai trovato. Con un commento del co-autore Gaetano Scandariato dell’Inaf di Catania.

Poker di mini-Nettuni per Cheops
La missione Cheops dell’Agenzia spaziale europea ha confermato l’esistenza di quattro esopianeti caldi in orbita attorno ad altrettante stelle della Via Lattea. Le dimensioni di questi pianeti sono comprese tra la dimensione della Terra e quella di Nettuno, e orbitano attorno alle loro stelle più vicino di Mercurio attorno al Sole. Tutti i dettagli sono riportati in quattro articoli pubblicati su A&A e Mnras

Occhi di scienziato, mani da artista
Rappresentare la tumultuosa atmosfera del pianeta gioviano gigante Kelt-9b è stata la sfida lanciata dagli scienziati della collaborazione Gaps. Sfida raccolta con entusiasmo da Maria Cristina Fortuna, illustratrice artistica con un dottorato di ricerca in astronomia. L’abbiamo intervistata.

Anello di detriti attorno al pianeta nano Quaoar
L’anello che circonda il corpo transnettuniano si trova oltre il limite di Roche il che è particolarmente interessante: questo limite determina la distanza dopo la quale qualsiasi oggetto celeste in avvicinamento al pianeta verrebbe fatto a pezzi. Lo studio su Nature.

Completato il primo dei 26 occhi di Plato
Il primo dei ventisei telescopi che andranno a formare l’occhio composito del cacciatore di pianeti extrasolari Plato dell’Esa è pronto. Ne parliamo con Roberto Ragazzoni (direttore dell’Inaf di Padova), instrument scientist dei telescopi di Plato, e Isabella Pagano (direttrice dell’Inaf di Catania), co-principal investigator della missione.

Insalata di molecole per due tiepidi esopianeti
Acqua, metano, acido cianidrico, monossido di carbonio, ammoniaca, acetilene e forse anidride carbonica. Sono le molecole identificate da due team di astronomi – guidati da Ilaria Carleo dell’Instituto de Astrofísica de Canarias e da Gloria Guilluy dell’Istituto nazionale di astrofisica – nelle atmosfere dei giganti gassosi Wasp-80b e Wasp-69b grazie allo spettrografo Giano-B del Telescopio nazionale Galileo.

I sistemi planetari intorno a giovani nane rosse
In uscita su Astronomy & Astrophysics, il primo studio statistico di sistemi planetari osservati con il metodo delle velocità radiali a concentrarsi su un campione ristretto di nane rosse di tipo early, ovvero con masse comprese tra 0,7 e 0,3 masse solari. Le osservazioni di questo studio a guida Inaf sono state effettuate con lo spettrografo Harps-N al Telescopio nazionale Galileo.

Il più giovane esopianeta con orbita ultra-breve
Si chiama Toi-1807b l’esopianeta conosciuto come uno dei pochi ad avere un periodo di rivoluzione attorno alla propria stella inferiore a un giorno. Si tratta di un pianeta roccioso, quindi simile alla Terra, ma molto vicino alla sua stella madre: un anno su questo oggetto celeste dura “solo” 13 ore. Questo e molti altri dettagli sono stati descritti in un articolo in via di pubblicazione sulla rivista A&A.

Passa l’esame dell’ESA il cacciatore di pianeti PLATO
Con il superamento della Critical Milestone Review, la missione PLATO dell’ESA ha ricevuto il via libera a completare il processo di costruzione del satellite e del payload. Luca Valenziano (Inaf): «Il traguardo intermedio raggiunto con questa milestone ci rende orgogliosi e fiduciosi per l’impegnativa fase di costruzione degli strumenti, che vedrà i ricercatori italiani in prima fila in quasi ogni ambito di questa complessa, ambiziosa missione».