RSN 2: Stelle, popolazioni stellari e mezzo interstellare
I Raggruppamenti Scientifici Nazionali costituiscono l’ambito scientifico che offre al personale di ricerca l’opportunità di presentare, discutere e condividere le attività di ricerca, i progetti e le istanze di interesse per l’Ente e le proposte di utilizzo scientifico/tecnologico delle grandi infrastrutture.
Ai Raggruppamenti Scientifici Nazionali afferisce il personale di ricerca dell’Ente e il personale di ricerca universitario o di altri enti di ricerca associati all’INAF con incarico gratuito di collaborazione.
http://www.inaf.it/it/sedi/sede-centrale-nuova/consiglio-scientifico/rsn-2
Le ultime
La doppia anima del magnetismo stellare
L’abbondanza di elementi pesanti all’interno di una stella ha un ruolo importante nei meccanismi che portano alla formazione e riorganizzazione del campo magnetico su grande scala, un fenomeno chiamato “dinamo stellare”. È il risultato dello studio guidato da due ricercatori dell’Istituto nazionale di astrofisica, che hanno compilato il più grande catalogo ad oggi dei periodi del ciclo di attività e di rotazione stellari, per un campione di 67 stelle.
Insalata di molecole per due tiepidi esopianeti
Acqua, metano, acido cianidrico, monossido di carbonio, ammoniaca, acetilene e forse anidride carbonica. Sono le molecole identificate da due team di astronomi – guidati da Ilaria Carleo dell’Instituto de Astrofísica de Canarias e da Gloria Guilluy dell’Istituto nazionale di astrofisica – nelle atmosfere dei giganti gassosi Wasp-80b e Wasp-69b grazie allo spettrografo Giano-B del Telescopio nazionale Galileo.
La “barra” di Orione erosa dai raggi ultravioletti
Nuove spettacolari immagini dal James Webb Telescope. Stavolta un gruppo di studio a guida franco-canadese, a cui partecipano anche tre ricercatori Inaf, ha ottenuto ed operato una prima analisi sui dati relativi alla celebre Nebulosa di Orione e, in particolare, ad una zona chiamata “barra di Orione”. Grazie ad una fortunata configurazione di prospettive, queste immagini potranno essere la base per nuove pubblicazioni scientifiche. Ce le ha spiegate Giacomo Mulas dell’Inaf di Cagliari.
Mario Accolla tra i ricercatori europei a lavoro con Stardust
Mario Accolla dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e Alejandra Trapas e Jin Zhang della Queen Mary University di Londra produrranno nanoparticelle di ossido di silicio in questa macchina unica.
Dall’Europa all’India, seimila km di telescopio
Condotta il 14 febbraio scorso, un’osservazione interferometrica di tipo Vlbi del quasar 3C454.3 ha coinvolto per la prima volta in modo coordinato cinque radiotelescopi della rete europea Vlbi – compresi quelli Inaf di Medicina e Noto – e le dieci antenne del Giant Metrewave Radio Telescope indiano, consentendo di ottenere immagini con una risoluzione di 3-10 millisecondi d’arco.
Alla scoperta del Sole nelle onde radio
È stato pubblicato su “Solar Physics” uno studio, guidato da ricercatori dell’Inaf, che presenta il nuovo sistema SunDish per l’osservazione del Sole nelle onde radio con i radiotelescopi Inaf di Bologna e di Cagliari. I dati ottenuti, unici nel panorama astrofisico internazionale, integrano le osservazioni solari condotte in altre frequenze e saranno preziose per monitorare e comprendere meglio l’attività della nostra stella in vista del suo massimo, previsto per il 2024.
I sistemi planetari intorno a giovani nane rosse
In uscita su Astronomy & Astrophysics, il primo studio statistico di sistemi planetari osservati con il metodo delle velocità radiali a concentrarsi su un campione ristretto di nane rosse di tipo early, ovvero con masse comprese tra 0,7 e 0,3 masse solari. Le osservazioni di questo studio a guida Inaf sono state effettuate con lo spettrografo Harps-N al Telescopio nazionale Galileo.
Il più giovane esopianeta con orbita ultra-breve
Si chiama Toi-1807b l’esopianeta conosciuto come uno dei pochi ad avere un periodo di rivoluzione attorno alla propria stella inferiore a un giorno. Si tratta di un pianeta roccioso, quindi simile alla Terra, ma molto vicino alla sua stella madre: un anno su questo oggetto celeste dura “solo” 13 ore. Questo e molti altri dettagli sono stati descritti in un articolo in via di pubblicazione sulla rivista A&A.
Asterosismologia per studiare gli ammassi stellari
Un nuovo studio mostra come il metodo asterosismico, che permette di stimare la massa e l’età delle stelle attraverso lo studio delle oscillazioni stellari, può avere un ruolo cruciale per analizzare le singole popolazioni stellari presenti negli ammassi globulari
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