Seleziona una pagina

Stazioni spaziali in orbita attorno a Mercurio, rover nel sottosuolo lunare, capsule rotanti in viaggio verso Marte… No, questi progetti non sono stati realizzati dalla NASA, ma da ragazzi, con un’età compresa tra i 15 e i 18 anni, che hanno partecipato alla International Space Settlement Design Competition, un importante concorso annuale che coinvolge studenti e professionisti di tutto il mondo. Ogni anno cambia la sfida, cambiano le squadre, ma l’obiettivo è sempre lo stesso: simulare l’esperienza di lavorare in un team di un’azienda per progettare una missione spaziale – in scala reale – molto ambiziosa e complessa.

Nonostante il concorso si svolga da quarant’anni, solo da due ha raggiunto le scuole italiane e quest’anno ha visto la partecipazione di uno studente siciliano. Davide Arangio (foto), 18 anni, studente dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore (IISS) “G. Curcio” di Ispica (RG), è stato l’unico studente da Roma in giù a partecipare, di propria iniziativa, alla IT-SDC (la fase nazionale della Space Design Competition). Grazie a un post su Instagram dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Davide è venuto a conoscenza della competizione e ne ha subito parlato con il suo ex docente di Matematica e Fisica, con il quale Davide è rimasto in ottimi rapporti. Iscritto al Mensa, il Prof. Fabio Marcedone, ama non classificare i propri studenti, ma stimolarli e aiutarli a identificare le proprie capacità per farle sbocciare. 

Così, sicuro del sostegno del professore, Davide ha deciso di partire per Milano dove si è svolta, dal 10 al 12 marzo 2023, la fase nazionale del concorso. Cinquanta studenti circa, divisi in due team, con l’obiettivo di progettare un insediamento sotto la superficie di Mercurio, ambientato nel 2067. Tanti e diversi i requisiti che le squadre dovevano soddisfare, compresi elementi essenziali come il riciclo dell’acqua. Tempo a disposizione: meno di 48 ore. Un compito quindi non facile; eppure, grazie anche all’aiuto e al supporto di tutor ed esperti qualificati, i ragazzi hanno saputo organizzare il lavoro e raggiungere l’obiettivo finale. Come nei veri team aziendali, ciascun membro si occupava di uno dei tanti task del progetto, che non comprendevano solo requisiti di base, ma anche una serie di operazioni, strutture e infrastrutture coinvolte nel funzionamento quotidiano della missione, nonché diversi fattori umani come la produzione di cibo e medicinali. 

Durante la fase nazionale, Davide si è occupato dei “Sistemi di automazione e controllo” – ovvero tutto quello che riguarda dispositivi informatici, strumenti elettronici personali multifunzionali e reti necessarie per la comunità e le operazioni in tutto l’insediamento. Sebbene la sua squadra non sia riuscita a qualificarsi, i giudici sono rimasti colpiti dalla qualità del lavoro svolto da Davide e lo hanno ammesso “per merito” alla successiva della competizione – la European (EU) SDC – che si è svolta il 2 e 3 aprile 2023, in modalità a distanza, interamente in inglese. 

“Energia, ricerca e divertimento” sono state le tre parole chiave su cui si è basata la EU-SDC che aveva come obiettivo la progettazione, proiettata nel 2095, di un insediamento in orbita attorno al Sole (DIAS), ospitante 2500 persone, nell’ambito di un programma di colonizzazione dell’intero Sistema Solare. In questa seconda fase, composta da tre squadre, il nostro Davide si è occupato delle “Operazioni e Infrastrutture” a cui si è dedicato con particolare interesse visto che questo aspetto riguardava più da vicino la Fisica, la sua materia preferita.

Parte del progetto realizzato da Davide durante la EU-SDC. Davide ha subito pensato che DIAS si sarebbe trovata in una posizione ottimale per verificare se le anomalie nel moto di precessione di Mercurio siano dovute ad effetti relativistici o all’ipotetica presenza dei “Vulcanoidi”, un’idea che a tutt’oggi ha ancora dei sostenitori. Crediti: D. Arangio

 

Davide ci tiene tantissimo a far conoscere alle scuole questo concorso che, purtroppo, non è molto diffuso, soprattutto al Sud Italia. Se non fosse stato per quel post visto di sfuggita su Instagram, Davide non avrebbe potuto fare questa fantastica esperienza, che ci siamo fatti raccontare da lui stesso. 

<<Sono stato molto contento di partecipare a questa competizione, che è un’opportunità unica per studenti come me che vogliono dimostrare la propria creatività e capacità. Una delle caratteristiche della competizione che ho apprezzato di più è stata la multidisciplinarietà. Il progetto, infatti, ti spinge a collegare varie discipline (biologia, ingegneria, astrofisica, agricoltura) a partire da quello che studi a scuola, curando anche l’aspetto economico e comunicativo. A scuola difficilmente si ha la possibilità di intraprendere un progetto così ampio>>. 

<<Un’esperienza di straordinaria utilità dal punto di vista didattico>> aggiunge il Prof. Marcedone. <<Di solito, tutto quello che si studia a scuola è fatto a compartimenti stagni, mentre in questo contest, bisogna realizzare qualcosa che deve funzionare sotto tutti i punti di vista, e questo è forse l’aspetto più complesso ma anche il più affascinante>>.

Ma per fortuna, a Davide non mancavano le conoscenze e le nozioni per lavorare insieme al suo team alla progettazione dell’insediamento spaziale. <<Sono sempre stato appassionato di Fisica e questo mi ha spesso spronato a documentarmi, leggendo articoli scientifici e facendo ricerche. Questo mi ha permesso di arrivare più preparato al concorso>>.

Ci chiediamo però in che modo un docente possa contribuire al successo di uno studente come Davide.
<<Supportare un’eccellenza non è superfluo come molti pensano. Un docente può sempre fare la differenza, fornendo stimoli adeguati alle abilità, così da far raggiungere ai suoi studenti livelli ancora superiori. Inoltre, il docente dovrebbe favorire il passaggio degli studenti alla realtà che li attende fuori dalla scuola; nel caso di Davide, la Ricerca. Uno studente ben indirizzato raggiungerà realtà più complesse in modo naturale, con immensi benefici per tutti. Questo è per me fare un buon lavoro di squadra.>>

Purtroppo, la corsa di Davide alla SDC si è conclusa con la fase europea, e per via della sua età non potrà più concorrere alla prossima edizione (ma potrebbe partecipare come tutor, qualora lo volesse). Tuttavia, Davide continua a regalarci grandi emozioni e soddisfazioni. Infatti, dopo mesi di duro lavoro, ha recentemente vinto per la seconda volta, insieme ad altri suoi compagni, la fase nazionale, e per la prima volta la fase mondiale di PlayEnergy, un contest rivolto a ragazzi di 15-20 anni che ha l’obiettivo di educare ad una solida cultura di sostenibilità energetica. La squadra di Davide si è distinta quest’anno tra 13.000 partecipanti nel mondo, e tra 6.000 partecipanti in Italia. Un vero successo!

<< La cosa più bella che mi porto da queste esperienze è sicuramente quella di aver rinnovato la mia curiosità e la mia passione nel risolvere problemi reali. Queste esperienze mi lasciano tanti interrogativi ma anche la voglia di andare oltre le tematiche affrontate per trovare le risposte giuste>>.

A pochi giorni dalla chiusura dell’anno scolastico, chiediamo al Prof. Marcedone, cosa pensa del suo ruolo di docente. <<Ci sono casi in cui un docente può dire con orgoglio che il suo lavoro è finito. E non perché sia finito l’anno scolastico. Se il compito del docente è aprire porte, indicare strade, e accompagnare i propri studenti nei primi passi nel percorrerle, la conclusione del lavoro può avvenire anche prima del suono dell’ultima campanella. Quando la volontà del docente e i sogni dei suoi studenti entrano in risonanza, non ci sono limiti che tengano. E un po’ noi ne siamo la prova. Si è creato in modo naturale un collegamento anche con altre realtà. Facciamo in modo che esperienze come questa si ripetano sempre più spesso.>>

Infine, abbiamo chiesto a Davide di lasciare un messaggio agli altri studenti che vorrebbero inseguire i loro sogni ma non credono abbastanza nelle loro capacità: <<Non abbiate paura nel perseguire le vostre passioni perchè prima o poi troverete gli sbocchi e i campi in cui liberarle, come è stato per me con questo concorso. Siate curiosi e non accontentatevi mai.>>

 

Daniela Sicilia