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Cheops osserva il pianeta più brillante di sempre

Cheops osserva il pianeta più brillante di sempre

È un esopianeta ultra-caldo che orbita attorno alla sua stella ospite in meno di un giorno, nella regione conosciuta come deserto dei nettuniani caldi. I dati della missione Cheops dell’Esa hanno portato a una sorprendente rivelazione: è coperto da nubi composte da metalli riflettenti, che lo rendono l’esopianeta più brillante mai trovato. Con un commento del co-autore Gaetano Scandariato dell’Inaf di Catania.

Poker di mini-Nettuni per Cheops

Poker di mini-Nettuni per Cheops

La missione Cheops dell’Agenzia spaziale europea ha confermato l’esistenza di quattro esopianeti caldi in orbita attorno ad altrettante stelle della Via Lattea. Le dimensioni di questi pianeti sono comprese tra la dimensione della Terra e quella di Nettuno, e orbitano attorno alle loro stelle più vicino di Mercurio attorno al Sole. Tutti i dettagli sono riportati in quattro articoli pubblicati su A&A e Mnras

Così Encelado annaffia Saturno e il suo sistema

Così Encelado annaffia Saturno e il suo sistema

Le nuove immagini della Near-Infrared Camera di Webb hanno rivelato un pennacchio di vapore acqueo che si sprigiona dal polo sud di Encelado, estendendosi per 40 volte la dimensione della luna stessa. Grazie agli spettri a campo integrale del Near-Infrared Spectrograph, poi, è stato possibile confermare che l’acqua espulsa da Encelado alimenta il resto dell’ambiente circostante. Fra gli autori dello studio, Giovanni Strazzulla dell’Inaf di Catania

Webb svela il lato oscuro della chimica dei ghiacci

Webb svela il lato oscuro della chimica dei ghiacci

Recenti osservazioni di Jwst hanno permesso di acquisire spettri nella direzione di osservazione di alcune sorgenti che illuminano la nube molecolare Chamaeleon I, dove è stata identificata un’ampia gamma di molecole, dal solfuro di carbonile, ammoniaca e metano, alla più semplice molecola organica complessa, il metanolo. Con un commento di Maria Elisabetta Palumbo dell’Inaf, coautrice dello studio.

Prima luce per Weave: il Quintetto di Stephan

Prima luce per Weave: il Quintetto di Stephan

Il Wht Enhanced Area Velocity Explorer (Weave) è un nuovo e potente spettrografo a multifibre montato al Telescopio William Herschel (Wht). Lo strumento è ora in fase di verifica e presto produrrà i suoi primi dati scientifici. Per la “prima luce”, Weave ha osservato il gruppo di galassie del Quintetto di Stephan. Per l’Italia sono coinvolti più di 80 ricercatrici e ricercatori dell’Istituto nazionale di astrofisica

La “barra” di Orione erosa dai raggi ultravioletti

La “barra” di Orione erosa dai raggi ultravioletti

Nuove spettacolari immagini dal James Webb Telescope. Stavolta un gruppo di studio a guida franco-canadese, a cui partecipano anche tre ricercatori Inaf, ha ottenuto ed operato una prima analisi sui dati relativi alla celebre Nebulosa di Orione e, in particolare, ad una zona chiamata “barra di Orione”. Grazie ad una fortunata configurazione di prospettive, queste immagini potranno essere la base per nuove pubblicazioni scientifiche. Ce le ha spiegate Giacomo Mulas dell’Inaf di Cagliari.

Un pallone da rugby nella costellazione di Ercole

Un pallone da rugby nella costellazione di Ercole

Cheops, missione dell’Esa dedicata allo studio dei pianeti extrasolari, ha ricostruito la forma di Wasp-103b: un esopianeta dall’aspetto allungato per effetto delle violente maree, dovute alla sua orbita stretta – impiega meno di un giorno a percorrerla – attorno alla stella ospite. Mai prima d’ora la deformazione di un esopianeta era stata rilevata direttamente dalla curva di luce del transito.