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Nel cuore del Mediterraneo, dove il sole brilla per più di 330 giorni all’anno, Catania e il suo Osservatorio Astrofisico sono testimoni privilegiati del grande spettacolo celeste. Con ore e ore di osservazioni quotidiane, il Telescopio Solare di Catania si immerge nell’infinità del cielo per monitorare l’attività della nostra stella.

Ma non parliamo di una semplice foto al giorno, no. Questo straordinario strumento è in grado di catturare un’immagine al secondo dell’intero disco solare nel cuore della riga Halpha. Questi dati vengono pubblicati in tempo quasi reale sul portale dell’ESA del progetto SWESNET, un progetto dedicato alle previsioni meteorologiche spaziali.

E oggi, il telescopio solare dell’INAF-OACT ha immortalato uno spettacolo davvero eccezionale: un flare di classe X3.98! Questo evento ha provocato un aumento del livello previsto per una possibile tempesta geomagnetica di classe G4, la seconda più alta sulla scala. Questo potrebbe comportare impatti sulla rete elettrica, sui sistemi di navigazione satellitare come il GPS e potenziali problemi per satelliti e veicoli spaziali. Inoltre, aumenta la possibilità di ammirare le aurore boreali anche a basse latitudini.

Ma ciò che cattura davvero l’attenzione è la straordinaria grandezza e complessità della regione attiva 13664, che ha raggiunto dimensioni record pari a 1200 milionesimi dell’emisfero solare, corrispondenti a 3600 milioni di chilometri quadrati. Un’entità enorme, addirittura più grande del pianeta Giove!

Tutto ciò ci ricorda il leggendario Evento di Carrington del 1° settembre 1859, quando un gruppo di macchie solari produsse il più famoso brillamento solare della storia. Speriamo che una tempesta del genere non si ripeta mai più, ma rimaniamo affascinati dalla bellezza e dalla potenza del nostro sole.

 

Paolo Romano (INAF-OACT)