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Era il 6 ottobre 1995 quando, durante un convegno internazionale a Firenze, gli astrofisici svizzeri Michel Mayor e Didier Queloz annunciarono una scoperta rivoluzionaria: l’esistenza del primo pianeta non appartenente al Sistema solare, 51 Pegasi b.

La scoperta del nuovo pianeta, un gigante gassoso estremamente vicino alla sua stella, fu resa ufficiale il 25 ottobre dello stesso anno, tramite una circolare dell’Unione Astronomica Internazionale. Questa importantissima scoperta, che valse ai due scienziati il Premio Nobel per la Fisica nel 2019, rivoluzionò completamente le conoscenze dell’epoca e diede inizio a un nuovo campo di ricerca, quello degli esopianeti.

Da quel giorno di 30 anni fa, sono stati confermati più di 6000 esopianeti, e il numero è in continua crescita. I dati finora raccolti ci hanno rivelato una varietà enorme di sistemi planetari, con strutture e composizioni chimiche profondamente diverse tra loro e molto diverse anche dal Sistema solare.

Credit: NASA/JPL-Caltech

«Ogni anno, strumenti sempre più avanzati e tecniche innovative di analisi permettono di spingerci sempre oltre, e di scoprire pianeti di ogni tipo e dimensione», commenta Monica Rainer dell’Inaf di Brera, «ma non ci saremmo mai aspettati una crescita così vertiginosa nel numero di esopianeti conosciuti. In alcuni casi siamo anche in grado di studiare la composizione chimica delle loro atmosfere, con la speranza che, in futuro, potremmo riuscire a trovare tracce della presenza di vita in questi mondi così lontani».

Di seguito, vi presentiamo (in ordine cronologico) alcune iniziative che celebreranno il trentesimo anniversario di questa rivoluzionaria scoperta.

Il 3 ottobre, la sede di Merate dell’Inaf di Brera e l’Osservatorio di AstroCampania ospiteranno un evento nell’ambito del progetto Noctis (Network Osservativo Coordinato di Telescopi per l’Insegnamento e la Scienza). A partire dalle 18:30, Rainer terrà il seminario “30 anni di esopianeti” per  ripercorrere la storia dei pianeti extrasolari e le attuali conoscenze del campo. A seguire, Antonino Brosio (ABObservatory Rosarno) e Domenico Liguori (Osservatorio “G. Galilei” – Liceo Scientifico di Cariati) illustreranno un modello didattico per lo studio degli esopianeti (ArduExoPlanet), basato sulla simulazione del metodo dei transiti. La serata si concluderà con osservazioni del cielo notturno fatte con i telescopi della rete Noctis, con il commento di Sandra Savaglio dell’Università della Calabria. L’intero evento sarà trasmesso in diretta sul canale YouTube di Noctis.

Il 6 ottobre, l’Inaf di Catania aprirà le porte a studentesse e studenti delle scuole secondarie di secondo grado. La giornata, a cura di Daniela Sicilia, comprenderà un seminario sulla scienza degli esopianeti e sulla ricerca della vita, un laboratorio didattico e, per concludere, una visita guidata con osservazioni al telescopio solare.

Il 24 ottobre, il premio Nobel Michel Mayor, uno dei protagonisti della storica scoperta, sarà ospite al Festival della Scienza di Genova (23 ottobre – 2 novembre), con una lectio magistralis dal titolo “Una miriade di sistemi planetari – La Terra non è più sola: e adesso?”. L’incontro, moderato da Paola Catapanodel Cern, offrirà al pubblico l’occasione unica di ascoltare in prima persona il racconto di chi ha dato inizio a una delle più affascinanti avventure dell’astronomia moderna. Maggiori informazioni saranno pubbliche a breve nel sito del Festival.

Inoltre, EduInaf – il magazine online di didattica e divulgazione dell’Inaf – offre diverse proposte didattiche sul tema degli esopianeti e presto arricchirà la propria offerta con una nuova risorsa della serie “I quaderni EduINAF”, pensata per portare l’astronomia nelle scuole di ogni ordine e grado.

Infine, per chi volesse continuare a esplorare questo affascinante universo, tra le più bizzarre scoperte e le missioni spaziali future, l’invito è di restare connessi e seguire gli account social dell’Inaf: un viaggio tra mondi lontani che non smettono mai di sorprenderci.

Fonte: Media INAF