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Giuseppe Alessandro Favaro

Nato a Revine Lago (Treviso) il 22 ottobre 1876, Giuseppe A. Favaro fu un matematico e astronomo italiano.
Nel 1899 conseguì la laurea in matematica presso l’università di Padova dove divenne assistente alla cattedra di fisica. Dal 1902 fece parte dell’Istituto di astronomia guidato da Giuseppe Lorenzoni, dove si dedicò al calcolo di orbite di comete, di pianetini e a misure climatologiche.
Nel 1906-1907 contribuì alle ricerche sulle differenze di longitudine tra Roma e Padova e tra Roma e Milano. Nel 1909 venne assegnato alla stazione astrogeodetica internazionale di Carloforte (Cagliari) per il servizio internazionale delle latitudini e nel 1912 fu trasferito all’osservatorio di Pino Torinese. Due anni dopo ottenne la libera docenza presso l’università di Torino dove lavorò al Catalogo astrografico per le zone assegnate all’osservatorio astronomico di Catania. Venne così trasferito a quest’ultimo istituto, del quale era allora direttore Annibale Riccò, ma vi poté lavorare con continuità solo dopo la Grande Guerra (era stato chiamato alle armi come ufficiale di artiglieria). Nel 1919 iniziò uno studio di statistica sulle macchie e le facole solari, continuando nel frattempo le ricerche per il Catalogo astrografico. In effetti, gran parte del Catalogo si deve all’opera di Favaro, che eseguì 174.107 posizioni stellari escogitando nuovi metodi di calcolo per la riduzione delle lastre fotografiche.
Nel 1922 divenne direttore dell’osservatorio di Catania, insegnando nel frattempo presso la locale università.
Nel 1930, in occasione della grande opposizione del pianetino Eros, prese parte alla campagna internazionale per la misura della parallasse solare.
Diresse poi l’osservatorio astronomico di Trieste fino al 1946, quando si ritirò nel paese natale dove morì il 9 aprile 1961.