News scientifiche OACT
Plato pronta per i test finali
Con l’installazione del grande schermo solare e dei pannelli fotovoltaici, Plato – la missione europea dedicata alla ricerca di pianeti simili alla Terra – ha finalmente preso la sua forma definitiva. La sonda è ora pronta ad affrontare una serie di test ambientali e funzionali che ne sanciranno la piena operatività in vista del lancio, previsto per dicembre 2026 a bordo di un razzo Ariane 6
Ctao, oggi a Padova il via alle attività
Sarà il più grande e potente osservatorio al mondo per l’osservazione dell’universo nello spettro dei raggi gamma. La cerimonia di avvio delle attività del Cherenkov Telescope Array Observatory – voluta dal Mur, con la presenza del ministro Anna Maria Bernini – si è tenuta oggi nella Sala dei Giganti dell’Università di Padova. Hanno partecipato Inaf, Infn, Università di Padova e i membri fondatori del Ctao
Trent’anni di esopianeti
Era il 6 ottobre 1995 quando gli astrofisici Michel Mayor e Didier Queloz annunciarono la scoperta del primo pianeta non appartenente al Sistema solare, 51 Pegasi b. Da quel giorno di 30 anni fa, sono stati confermati più di 6000 esopianeti, e il numero è in continua crescita. Qui alcune iniziative per celebrare il trentesimo anniversario di questa rivoluzionaria scoperta
Plato è arrivato a Estec
Lunedì primo settembre il satellite Plato dell’Agenzia spaziale europea è arrivato sano e salvo nella sede di Estec, il Centro europeo per la ricerca e la tecnologia spaziale, nei Paesi Bassi. Qui verrà completato il montaggio e saranno effettuati una serie di test cruciali per confermare che il satellite sia pronto per la sua missione nello spazio e idoneo al lancio, previsto alla fine del 2026.
Tre pianeti ai confini del deserto dei nettuniani
Un team a guida Inaf e Università di Roma Tor Vergata ha scoperto tre nuovi nettuniani caldi. Tra questi, Toi-5800 b si distingue per l’orbita insolitamente eccentrica nel cosiddetto deserto dei Nettuniani caldi. Le scoperte, ottenute nell’ambito del programma Honei con i dati di Harps, Harps-N e Tess, offrono nuove chiavi per comprendere la formazione e l’evoluzione dei sistemi planetari. I dettagli su A&A
Sette Astri a Tenerife per osservare il cielo gamma
L’array di telescopi Cherenkov interamente “made in Italy” Astri è ormai in dirittura d’arrivo: dei nove previsti – tutti sull’isola di Tenerife, alle Canarie – ne sono già stati montati sette. Come sono fatti e quale scienza produrranno? In cosa sono simili e in cosa invece diversi dai telescopi di Ctao più piccoli? Lo abbiamo chiesto all’astrofisico dell’Inaf di Brera Giovanni Pareschi, principal investigator del progetto Astri Mini-Array
Che vento tira sulla stella Hd 45166?
Misure compiute con Xmm-Newton e il Very Large Array mostrano che il vento di materia emesso dalla stella di Wolf-Rayet Hd 45166 è relativamente debole, corroborando così l’ipotesi che la stella possa in futuro dare origine a una magnetar. A guidare lo studio, pubblicato lo scorso maggio su Astronomy & Astrophysics, Paolo Leto dell’Inaf di Catania
Le prime immagini del Vera Rubin Observatory
Dalle Ande cilene questo telescopio di nuova generazione è pronto a scrutare tutto il cielo australe. Nuove viste mozzafiato delle nebulose Laguna e Trifida, dell’ammasso di galassie della Vergine e molto altro nelle prime quattro immagini rilasciate dal Rubin Observatory, che rappresentano una piccola anteprima della missione scientifica finalizzata a esplorare e comprendere alcuni dei più grandi misteri dell’universo
Spirali di plasma nello spazio
Osservata per la prima volta dallo strumento Metis a bordo della missione Solar Orbiter, con una risoluzione spaziale e temporale mai raggiunta prima, una struttura radiale nella corona solare che evolve per diverse ore fino a distanze di tre raggi solari. A guidare lo studio, pubblicato su ApJ, è stato Paolo Romano dell’Istituto nazionale di astrofisica
L’Osservatorio Cta diventa un Eric
La Commissione europea ha istituito oggi il Ctao come Eric, accelerando la costruzione dell’osservatorio per l’astronomia dei raggi gamma ad altissime energie più potente al mondo. Roberto Ragazzoni (presidente Inaf) «Con questa importante tappa continuiamo a lavorare alla costruzione di un nuovo osservatorio per la comprensione dei fenomeni dell’universo che coinvolgono quantità di energia inimmaginabili in laboratorio o nei dintorni del Sistema solare»
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