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L’European Solar Telescope (Est) è il telescopio solare di 4 metri di prossima generazione che verrà installato alle Isole Canarie, e che sarà ottimizzato per gli studi sull’accoppiamento magnetico tra la fotosfera profonda e la cromosfera superiore della nostra stella. Per raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi, Est sarà caratterizzato da un’eccellente risoluzione spaziale e temporale.

L’obiettivo principale della fase preparatoria di Est – chiamata Pre-Est (Est Preparatory Phase) – finanziata nell’ambito del quadro Horizon 2020, è quello di fornire sia al consorzio internazionale Est sia alle agenzie di finanziamento, un piano dettagliato relativo all’attuazione di Est. Nell’ambito della fase Pre-Est, sono nate varie e interessanti attività di outreach, tra le quali la recente uscita online di una pubblicazione The science of Est, che raccoglie una serie di brevi articoli (77 in totale), usciti sui social media a cadenza settimanale negli scorsi mesi, sulle osservazioni e le ricerche riguardanti la fisica solare che saranno rese possibili dal telescopio Est.

Al volume hanno contribuito numerosi docenti e ricercatori europei, coinvolgendo vari ricercatori Inaf e associati, tra i quali Salvatore Guglielmino (Dfa – Università di Catania e Inaf Oact e East Executive Director) e Luca Giovannelli dell’Università di Roma Tor VergataMedia Inaf li ha raggiunti per scoprire qualcosa di più di questo interessante volume, scaricabile gratuitamente alla pagina web del progetto.

«The science of Est è uno dei prodotti del gruppo di outreach che è stato creato in occasione di uno dei progetti europei di supporto preparatorio per il telescopio Est. Questo progetto si chiama Pre-Est e ha il duplice obiettivo di creare un framework giuridico per il telescopio e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle questioni scientifiche che verranno affrontate dal telescopio stesso. Il gruppo di outreach ha un referente per ogni partner del progetto: Luca è referente per l’Università di Tor Vergata, io lo sono per l’Università di Catania, e c’è chiaramente anche il gruppo Inaf, direttamente coinvolto, la cui referente è Ilaria Ermolli. Ciascuno dei partner del progetto ha contribuito alla stesura di alcune news scritte per un pubblico generico, ognuna delle quali dedicata a una tematica scientifica che è stata affrontata con gli attuali telescopi ma di cui ci si aspetta un particolare sviluppo con le osservazioni che verranno fatte con questo nuovo telescopio, Est. Sono news create per la pagina Facebook del progetto, una pagina pubblica, in cui sono descritte questioni scientifiche con un linguaggio accessibile, corredate da immagini spettacolari attualmente acquisite ad alta risoluzione. The science of Est è la raccolta di tutti questi contributi. Non è una rivista ma nulla vieta, in futuro, di farne altre che raccolgano i futuri post. L’idea sarebbe quella di fare analoghe pubblicazioni che raccolgono azioni scientifiche particolari. The science of Est è stata generale: si spazia dalla fotosfera, alla scienza coronale, che non sarà osservata direttamente da Est ma che può avere dei benefici per osservazioni simultanee di quello che sta accadendo sul Sole mentre si osservano altri fenomeni», spiega Salvatore Guglielmino.

«Questo è uno dei tanti sotto-progetti del gruppo di divulgazione di Est», continua Luca Giovannelli «che sta perseguendo diverse azioni rivolte a un pubblico di tipo diverso e molto ampio. Questi contributi sono nati per la pagina Facebook ma visto il grande successo dei post della collana settimanale “La scienza di Est” (#TheScienceOfEst), e visto che l’impegno di oltre due anni ha portato alla pubblicazione di decine di contributi, si è pensato che potesse essere interessante raccoglierli tutti insieme. Da questa idea è nato il libretto, che le ha raccolte tutte. Vista la natura pan-europea del progetto, che coinvolge tante nazioni diverse, questo prodotto è stato realizzato in lingua inglese. Una delle intenzioni è quella di tradurla perché di fatto è una pubblicazione di grande impatto visivo, che permette di far capire ai cittadini cosa ci si aspetta da un investimento del genere. Nella Pre-Est ci sono diversi aspetti di outreach che si stanno portando avanti da ormai tre anni: la pagina Facebook e i video rivolti a studenti e a un pubblico generico. Inoltre, esistono anche progetti dedicati interamente alle scuole, con dei kit che sono stati preparati per le attività da fare in classe».

«Questo è uno dei tanti sotto-progetti del gruppo di divulgazione di Est», continua Luca Giovannelli «che sta perseguendo diverse azioni rivolte a un pubblico di tipo diverso e molto ampio. Questi contributi sono nati per la pagina Facebook ma visto il grande successo dei post della collana settimanale “La scienza di Est” (#TheScienceOfEst), e visto che l’impegno di oltre due anni ha portato alla pubblicazione di decine di contributi, si è pensato che potesse essere interessante raccoglierli tutti insieme. Da questa idea è nato il libretto, che le ha raccolte tutte. Vista la natura pan-europea del progetto, che coinvolge tante nazioni diverse, questo prodotto è stato realizzato in lingua inglese. Una delle intenzioni è quella di tradurla perché di fatto è una pubblicazione di grande impatto visivo, che permette di far capire ai cittadini cosa ci si aspetta da un investimento del genere. Nella Pre-Est ci sono diversi aspetti di outreach che si stanno portando avanti da ormai tre anni: la pagina Facebook e i video rivolti a studenti e a un pubblico generico. Inoltre, esistono anche progetti dedicati interamente alle scuole, con dei kit che sono stati preparati per le attività da fare in classe».

Modello del futuro telescopio Est. Crediti: Est 2020

«In particolare», aggiunge Salvatore Guglielmino «ci sono azioni che sono state portate avanti per il pubblico italiano, quali dépliant, video con sottotitoli in italiano oppure cartoni animati doppiati in italiano. I video sono raccolti sui social: la pagina Facebook, Instagram e il canale Youtube del progetto. Ci sono anche 4 cartoni animati di 5 o 6 minuti ciascuno, tradotti in italiano, nei quali il protagonista è uno scienziato del passato della fisica solare: Galileo Galilei con la scoperta delle macchie solari, Padre Angelo Secchi con la scoperta delle spicole (quindi, ben due italiani sono protagonisti di questi video), John e Mary Evershed appassionati allo studio del Sole e Richard Carrington per i flare. Nei video è riportata la biografia, stringata e romanzata, di questi quattro personaggi che raccontano la loro scoperta, che ancora si trascina come enigma nella fisica solare».

Per saperne di più:

  Maura Sandri (Media INAF)
Fonte: Media INAF