Nato a Firenze il 29 marzo 1914, Mario Girolamo Fracastoro è stato un astronomo e fisico italiano che si occupò di stelle binarie, fenomenologia solare e strumentazione astronomica.
Nel 1935 si laureò in Fisica all’Università di Firenze sotto la scuola di Giorgio Abetti, uno dei pionieri dell’astrofisica nel nostro paese. L’anno successivo prese servizio all’Osservatorio di Arcetri in qualità di Assistente universitario, carica che mantenne sino al 1948 quando, in seguito a concorso, entrò nel ruolo degli Osservatori Astronomici con la qualifica di Aiuto Astronomo. Nel 1942 conseguì la libera docenza ed ottenne l’incarico d’insegnamento di Fisica tecnica all’Università di Firenze. Nel febbraio del 1944, la famosa astrofisica Margherita Hack (che all’epoca frequentava l’università di Firenze) chiese la tesi proprio a Fracastoro che le suggerì di studiare una classe di stelle variabili, chiamate Cefeidi, e fu sempre Fracastoro che le insegnò ad usare il telescopio, a fotografare e a sviluppare lastre, attività allora necessarie per un astronomo.
Nel 1954, Fracastoro fu nominato Direttore dell’Osservatorio Astrofisico di Catania. Dallo stesso anno accademico tenne per incarico l’insegnamento di Astronomia presso l’Università della stessa città fino al 1956, quando, per concorso, ne assunse la cattedra come ordinario. A Catania, Fracastoro si prodigò per ammodernare ed allargare le strutture dell’Osservatorio Astrofisico, trasferendolo, nel 1966, sul Colle di Santa Sofia nella Città Universitaria e realizzando nello stesso anno la sede di Serra la Nave (SLN) sull’Etna; entrambe le sedi furono dotate di nuovi telescopi e strumenti, come per esempio il telescopio di 91 centimetri di SLN che all’epoca rappresentava lo stato dell’arte. Durante il suo lungo periodo catanese, Fracastoro riuscì anche ad allargare il campo della ricerca astronomica in Italia nei settori della fisica solare e della fotometria stellare grazie alla creazione di una vera e propria “scuola” di astronomia in cui si formarono, tra gli altri, Gaetano Belvedere, Carlo Blanco, Francesco e Santo Catalano, Lucio Paternò, Marcello Rodonò, tutti poi futuri docenti universitari, attivi nel locale Osservatorio.
Nel 1966, Fracastoro passò alla direzione dell’Osservatorio di Pino Torinese ed alla cattedra di astronomia dell’Università di Torino dove si occupò principalmente di astrometria e fu promotore del progetto Hypparcos dell’Agenzia Spaziale Europea. Inoltre, così come a Catania, attrezzò l’osservatorio torinese con nuova strumentazione e una più moderna tecnologia.
Fracastoro fu socio corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, dell’Accademia delle Scienze di Torino (che presiedette nel triennio 1988-91), nonché membro dell’Unione Astronomica Internazionale (della cui “Commissione per lo studio delle stelle doppie”, ne fu presidente dal 1982 al 1985) e della Società Astronomica Italiana (SAI).
Morì a Torino il 24 luglio 1994. L’anno successivo gli è stata intitolata la sede osservativa di Serra la Nave, in riconoscimento della sua attività svolta in favore dell’Astronomia catanese.
Nel 1986, sempre in suo onore, fu dato il suo nome all’asteroide 1984 HZ1, scoperto quell’anno presso l’Osservatorio Europeo Australe da Walter Ferreri.