La settimana scorsa il modello termo-strutturale del futuro cacciatore di nuove Terre potenzialmente abitabili dell’Esa ha superato con successo i test termo-meccanici. Dopo la valutazione dell’allineamento delle ottiche del telescopio, iniziata ieri presso gli stabilimenti Hst di Prato, si passerà alle prove di validazione delle prestazioni ottiche dei telescopi. Con il commento della responsabile scientifica italiana per la missione, Isabella Pagano dell’Inaf di Catania.
Toi-178 è un sistema planetario davvero fuori dal comune: attorno alla stella madre, distante circa 200 anni luce da noi, in direzione della costellazione dello Scultore, sono stati scoperti ben 6 pianeti, anche grazie alle nuove osservazioni del satellite Cheops, il satellite dell’Esa dedicato alla caratterizzazione degli esopianeti con una importante partecipazione italiana, che vede coinvolti l’Inaf, l’Asi e l’Università di Padova, combinate con quelle di alcuni telescopi a terra.
Due esopianeti caldi, grandi all’incirca come Nettuno e con un’età tra i 30 e gli 80 milioni di anni. È l’identikit di Toi-942, il sistema planetario più giovane scoperto dal satellite Tess della Nasa, scovato da un team a guida Inaf e caratterizzato grazie anche a dati raccolti con il Telescopio Nazionale Galileo. Con la sua giovane età e la presenza di più di un pianeta, questo sistema è un ottimo banco di prova per studiare come nascono e si evolvono i pianeti nell’universo
La missione europea per la caratterizzazione degli esopianeti – che vede un’importante partecipazione italiana – ha rivelato un pianeta extrasolare con una temperatura di 3200 gradi. Isabella Pagano (Inaf-OACT): «Dopo cinque mesi di osservazioni scientifiche, questo è il primo lavoro a essere pubblicato ma sarà presto seguito da altri»
Mercoledì 26 agosto la Instrument Control Unit (Icu) di Plato – il futuro cacciatore di nuove Terre potenzialmente abitabili dell’Agenzia spaziale europea, con lancio previsto nel 2026 – è stata accesa per la prima volta in maniera ufficiale e nominale. Ne parla oggi su Media Inaf Stefano Pezzuto, software system engineer della Icu.
Quasi sei anni di osservazioni, oltre 300 spettri ad alta risoluzione raccolti con Harps-N e circa cinque mesi di calcolo al computer: è servita parecchia tenacia, al team di astronomi del programma GAPS, per scoprire un terzo pianeta nel sistema della stella Hd 164922. Ma i risultati hanno premiato gli sforzi: lì attorno c’era in effetti una super-Terra. Lo studio sarà pubblicato su Astronomy & Astrophysics.
Un gruppo di ricercatori dell’Inaf insieme a colleghi di università ed enti di ricerca italiani, olandesi e svizzeri, ha rivelato per la prima volta tracce di ferro neutro in emissione nella caldissima atmosfera di un pianeta extrasolare. Questa scoperta è un importante passo avanti verso studi comparativi di pianeti e stelle ospiti, che favorirà una migliore comprensione di come i pianeti stessi si formino
Prendono il via le operazioni scientifiche della missione spaziale Esa per la caratterizzazione dei pianeti extrasolari, che vede un’importante partecipazione italiana. Roberto Ragazzoni (Inaf Padova): «Le sue soluzioni non ortodosse sono state premiate, dimostrando di offrire una precisione fotometrica anche superiore alle specifiche».
Il telescopio spaziale dell’Esa per la caratterizzazione degli esopianeti ha acquisito un’immagine della sua prima stella bersaglio. Raffigura Hd 70843, una sorgente a 150 anni luce da noi, ed è stata deliberatamente sfocata dall’ottica dello strumento per migliorare la precisione della misura della quantità di luce emessa.
Lanciato alle 9:54 ora italiana dallo spazioporto di Kourou, in Guyana francese, a bordo di un razzo Soyuz, Cheops osserverà più di 7mila stelle nei 3 anni e mezzo di durata nominale della missione. Missione a importante partecipazione dell’Italia, con l’Inaf, l’Università di Padova e l’Asi, sarà il nostro misura-pianeti, un satellite dedicato alla caratterizzazione di mondi di piccole dimensioni.