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Le prime immagini del Vera Rubin Observatory

Le prime immagini del Vera Rubin Observatory

Dalle Ande cilene questo telescopio di nuova generazione è pronto a scrutare tutto il cielo australe. Nuove viste mozzafiato delle nebulose Laguna e Trifida, dell’ammasso di galassie della Vergine e molto altro nelle prime quattro immagini rilasciate dal Rubin Observatory, che rappresentano una piccola anteprima della missione scientifica finalizzata a esplorare e comprendere alcuni dei più grandi misteri dell’universo

Wst, tre milioni di euro per lo studio concettuale

Wst, tre milioni di euro per lo studio concettuale

Firmato il contratto per il finanziamento dello studio concettuale del Wide Field Spectroscopic Telescope, un innovativo telescopio che potrebbe essere operativo in Cile dopo il 2040. Il consorzio internazionale, che include 19 istituti di ricerca da Europa e Australia ed è guidato da Cnrs e Inaf, riceverà tre milioni di euro per completare lo studio tra il 2025 e il 2027

Buco nero stellare record: ben 33 masse solari

Buco nero stellare record: ben 33 masse solari

Grazie al telescopio spaziale Gaia dell’Esa, è stato scoperto il buco nero di origine stellare più massiccio a oggi noto nella nostra galassia. È dormiente, è il secondo buco nero noto più vicino alla Terra, a una distanza di 1926 anni luce, e pesa circa 33 masse solari. Si trova in un sistema binario con una stella compagna vecchia 11 miliardi di anni. Con i commenti del primo autore dello studio, Pasquale Panuzzo, di Reggio Calabria

Prima luce per Weave: il Quintetto di Stephan

Prima luce per Weave: il Quintetto di Stephan

Il Wht Enhanced Area Velocity Explorer (Weave) è un nuovo e potente spettrografo a multifibre montato al Telescopio William Herschel (Wht). Lo strumento è ora in fase di verifica e presto produrrà i suoi primi dati scientifici. Per la “prima luce”, Weave ha osservato il gruppo di galassie del Quintetto di Stephan. Per l’Italia sono coinvolti più di 80 ricercatrici e ricercatori dell’Istituto nazionale di astrofisica

Silicio e zolfo in una stella sull’orlo dell’esplosione

Silicio e zolfo in una stella sull’orlo dell’esplosione

Un team di ricerca internazionale guidato dall’Istituto nazionale di astrofisica ha osservato, per la prima volta, molecole a base di silicio nei pressi di una stella massiccia ed evoluta: Eta Carinae, nella costellazione della Carena. La scoperta, ottenuta analizzando i dati del radiotelescopio Alma nel deserto di Atacama, in Cile, permette di comprendere i complessi processi di formazione delle molecole e della polvere in condizioni fisiche estreme

La “barra” di Orione erosa dai raggi ultravioletti

La “barra” di Orione erosa dai raggi ultravioletti

Nuove spettacolari immagini dal James Webb Telescope. Stavolta un gruppo di studio a guida franco-canadese, a cui partecipano anche tre ricercatori Inaf, ha ottenuto ed operato una prima analisi sui dati relativi alla celebre Nebulosa di Orione e, in particolare, ad una zona chiamata “barra di Orione”. Grazie ad una fortunata configurazione di prospettive, queste immagini potranno essere la base per nuove pubblicazioni scientifiche. Ce le ha spiegate Giacomo Mulas dell’Inaf di Cagliari.