
Specchi segmentati, un’invenzione italiana
Fu Guido Horn d’Arturo, lavorando all’osservatorio di Bologna, a proporre la soluzione avveniristica all’inizio degli anni ’30, quando pensò di costruire uno specchio “grande” accostando piccoli tasselli.
Fu Guido Horn d’Arturo, lavorando all’osservatorio di Bologna, a proporre la soluzione avveniristica all’inizio degli anni ’30, quando pensò di costruire uno specchio “grande” accostando piccoli tasselli.
Sabato 10 novembre, a Serra La Nave (Catania), il telescopio Cherenkov “Astri” verrà ufficialmente dedicato a Guido Horn D’Arturo, l’astronomo che per primo ideò e realizzò gli specchi astronomici tassellati orientabili, la soluzione adottata anche per la realizzazione dello specchio primario del telescopio.
Cosa lega con un filo rosso l’Arizona alla Sicilia? Risposta: i cosiddetti telescopi Cherenkov. Cinquant’anni fa sul Mount Hopkins, qualche decina di chilometri a sud di Tucson, veniva inaugurato il telescopio Whipple, destinato ad aprire l’era della moderna astronomia gamma. Il prossimo 10 novembre, sul Monte Etna, il prototipo Astri – apripista di Cta, la futura schiera di telescopi Cherenkov – verrà intitolato a Guido Horn d’Arturo, ideatore degli specchi a tasselli.
Lo strumento è stato progettato da un consorzio guidato dall’Inaf di Brera per il New Technology Telescope dell’Eso ed è dedicato allo studio del cielo transiente, dagli esopianeti e i corpi minori del Sistema solare, alle controparti elettromagnetiche delle sorgenti di onde gravitazionali, fino ai confini dell’universo con i lampi di luce gamma.
Utilizzando in modo innovativo il metodo della varianza con la camera del telescopio Astri (Astrofisica con Specchi a Tecnologia Replicante Italiana) dell’Inaf, è stata ottenuta per la prima volta l’immagine della Cintura di Orione nel visibile usando un telescopio per luce Cherenkov
Prototipo di un nuovo strumento per astronomia gamma, il telescopio ASTRI dell’INAF ha superato un test importante: la sua innovativa configurazione a due specchi, mai realizzata prima per uno strumento di questo tipo, ha dimostrato di poter restituire immagini con risoluzione angolare costante su un grande campo di vista.
Il kick-off meeting del progetto a guida INAF, del valore di 18.5 milioni di euro, si è tenuto oggi, martedì 2 febbraio, presso il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Bologna. MAORY sarà un componente fondamentale dell’Extremely Large Telescope europeo.
La realizzazione di MAORY, un modulo cruciale del telescopio europeo da 39 metri ELT, è stata affidata oggi a un consorzio internazionale guidato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica. Nicolò D’Amico (Presidente INAF): «Il fatto che l’Italia sia in prima linea nell’ottica adattiva è motivo di orgoglio»
Lo European Southern Observatory (ESO) affida all’INAF la realizzazione di MAORY, uno dei primi tre strumenti che equipaggeranno lo European Extremely Large Telescope, il gigantesco telescopio da 39 metri di diametro in costruzione sulle Ande cilene. Il presidente INAF Giovanni Bignami: «Un altro gran bel successo per l’astronomia italiana e per l’INAF»
Mercoledì 24 settembre presso la stazione osservativa di Serra la Nave dell’INAF-Osservatorio Astrofisico di Catania, inaugurazione di SST, il prototipo dei telescopi di piccola taglia che comporrà parte della estesa rete di rivelatori del Cherenkov Telescope Array (CTA). La soddisfazione del Presidente dell’INAF, Giovanni Bignami, che ha aperto la cerimonia