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La camera Janus apre gli occhi

La camera Janus apre gli occhi

Conclusa a pieni voti la cosiddetta fase di commissioning – cioè di collaudo – dello strumento ottico realizzato da Leonardo sotto la responsabilità dell’Asi e con il contributo e la guida scientifica dell’Università Parthenope di Napoli e dell’Inaf. Lo strumento, che vola a bordo della sonda Juice verso il pianeta Giove, è stato progettato per studiare la morfologia ed i processi globali regionali e locali sulle lune e per eseguire la mappatura delle nubi del gigante gassoso

La camera ad alta risoluzione Janus è pronta per la missione Juice

La camera ad alta risoluzione Janus è pronta per la missione Juice

La camera ad alta risoluzione JANUS è pronta a lasciare gli stabilimenti di Leonardo di Campi Bisenzio (FI) per essere trasferita al sito di integrazione con il satellite JUICE, presso la sede di Airbus di Tolosa (Francia). JUICE è una missione ESA destinata allo studio di Giove

Test estremi in arrivo per Juice

Test estremi in arrivo per Juice

È giunta l’ora dei test ambientali per Juice, la missione spaziale europea che l’anno prossimo partirà alla volta di Giove. La navicella, da poco arrivata presso il centro tecnico dell’Esa in Olanda, affronterà nelle prossime settimane una serie di verifiche tecniche in condizioni di caldo e freddo estremi, simulando gli ambienti ostili che dovrà attraversare durante il suo lungo viaggio spaziale.

Il segnale Uv e ottico che sfida i modelli delle pulsar

Il segnale Uv e ottico che sfida i modelli delle pulsar

Osservati, per la prima volta da una pulsar al millisecondo in fase “esplosiva”, lampi in banda ottica e ultravioletta oltre alle pulsazioni nei raggi X tipiche di questi corpi celesti. La scoperta, guidata da ricercatrici e ricercatori dell’Istituto nazionale di astrofisica e basata anche su osservazioni effettuate con il Telescopio nazionale Galileo, mette alla prova i modelli teorici che descrivono il comportamento delle pulsar in sistemi binari.

Nel cuore dell’Etna con i muoni

Nel cuore dell’Etna con i muoni

Una campagna osservativa condotta dal 2017 al 2019 con il progetto Mev (Muography of Etna Volcano) ha consentito di documentare, usando la tecnica della tomografia muonica, il collasso del pavimento lavico all’interno del cratere nord-est del vulcano. Lo studio, pubblicato su Scientific Reports, guidato dal fisico Domenico Lo Presti dell’Università di Catania con la partecipazione di Giovanni Bonanno dell’INAF di Catania, apre la strada alla possibilità di previsioni a medio termine di una possibile eruzione.