Ullyses è un programma di osservazione del telescopio spaziale Hubble che prevede l’osservazione in luce ultravioletta di oltre 300 stelle, al fine di produrre una libreria di modelli spettrali di giovani stelle di piccola massa, localizzate in otto regioni di formazione stellare nella Via Lattea, e di stelle mature di grande massa, localizzate in diverse galassie nane vicine, comprese le Nubi di Magellano
Acronimo per “Wht Enhanced Area Velocity Explorer”, Weave è un nuovo spettrografo in grado di osservare fino a 960 sorgenti celesti contemporaneamente – il primo fra gli spettrografi multifibre ad alta risoluzione a grande campo, destinato al Wht, il telescopio William Herschel da 4,2 m sull’isola di La Palma, alle Canarie. Il suo nuovo correttore ottico, Pfc, ha acquisito le prime immagini la settimana scorsa
Una campagna osservativa di 500 giorni condotta dalla missione Gaia dell’Esa, insieme a osservazioni di follow-up eseguite con oltre 50 telescopi da terra e dallo spazio, ha permesso di individuare un evento di lente gravitazionale causato da un sistema binario di stelle. Tra gli autori dello studio che ne riporta i dettagli ci sono anche Giuseppe Leto e Ricardo Sanchez dell’Inaf di Catania.
Un team internazionale di astronomi, di cui fa parte anche Enrico Corsaro dell’INAF di Catania, ha pubblicato su Nature Astronomy un articolo nel quale viene meglio circostanziata l’epoca in cui sarebbe avvenuta la collisione tra la Via Lattea e la galassia Gaia Encelado. Osservazioni effettuate sulla stella Nu Indi ne hanno permesso la datazione studiandone le oscillazioni grazie al satellite Tess della Nasa e alle tecniche dell’astrosismologia. Incrociando i dati osservativi di Gaia, si è scoperto che Nu Indi si è formata circa 11 miliardi di anni fa e conserverebbe ancora le tracce di quell’antica collisione avvenuta agli albori del cosmo.
Analizzando i dati dei primi 22 mesi di osservazioni di Gaia, è stato possibile individuare nuove transizioni magnetiche in stelle nane di tipo spettrale avanzato. Tutti i dettagli di questo quadro sorprendente e inaspettato sono riportati su ApJ in uno studio guidato da ricercatori dell’Università e dell’Inaf di Catania.
Rilasciato oggi il secondo catalogo dei dati raccolti dalla missione Gaia dell’Agenzia spaziale europea, che vede una importante partecipazione scientifica dell’Italia con l’Inaf e l’Asi. Mario Lattanzi (Inaf): «la storia evolutiva della nostra Galassia e delle sue popolazioni non avrà più segreti in un raggio di oltre 13.000 anni luce dal Sole»