Nelle immagini preliminari – oltre quattrocento – raccolte dalla camera ottica a bordo della sonda Juice dell’Agenzia spaziale europea, crateri e paesaggi lunari, le isole degli arcipelaghi delle Hawaii e delle Filippine e immensi banchi di nuvole sull’Oceano Pacifico
È una manovra gravitazionale mai tentata prima nella storia dell’esplorazione del Sistema solare, quella completata la notte scorsa dalla sonda Juice dell’Esa: uno “slalom“ fra la Luna e la Terra, sorvolando i due corpi celesti lungo una traiettoria calibrata al millimetro per poter proseguire il suo viaggio come previsto, risparmiando circa 100-150 kg di preziosissimo carburante. Ed è stata anche l’occasione per un test in volo della strumentazione scientifica
Il conduttore-comandante spaziale Riccardo Cresci, a bordo della sua astronave virtuale “Star Gulp”, racconta su Rai Gulp cosa succede sul Sole e sui pianeti del nostro sistema planetario, parlando di temi legati all’astronomia, al nostro pianeta, al Sistema solare e alle più recenti novità dal mondo delle scienze spaziali. Il programma vede per la prima volta la collaborazione dell’Istituto nazionale di astrofisica
Anche lo strumento Majis è stato acceso e testato con successo, a poche settimane dal lancio della sonda Juice. È quindi pronto per compiere la sua missione, ovvero studiare la composizione della superficie e l’esosfera delle lune ghiacciate e caratterizzare la composizione e la dinamica dell’atmosfera di Giove. Con un commento di Giuseppe Piccioni, Co-Pi dello strumento per l’Inaf di Roma
Le nuove immagini della Near-Infrared Camera di Webb hanno rivelato un pennacchio di vapore acqueo che si sprigiona dal polo sud di Encelado, estendendosi per 40 volte la dimensione della luna stessa. Grazie agli spettri a campo integrale del Near-Infrared Spectrograph, poi, è stato possibile confermare che l’acqua espulsa da Encelado alimenta il resto dell’ambiente circostante. Fra gli autori dello studio, Giovanni Strazzulla dell’Inaf di Catania
Conclusa a pieni voti la cosiddetta fase di commissioning – cioè di collaudo – dello strumento ottico realizzato da Leonardo sotto la responsabilità dell’Asi e con il contributo e la guida scientifica dell’Università Parthenope di Napoli e dell’Inaf. Lo strumento, che vola a bordo della sonda Juice verso il pianeta Giove, è stato progettato per studiare la morfologia ed i processi globali regionali e locali sulle lune e per eseguire la mappatura delle nubi del gigante gassoso
Un viaggio lunghissimo nel Sistema solare li ha portati da Ryugu alla Terra, all’interno della capsula di raccolta della sonda Hayabusa2 che li ha prelevati dalla superficie del corpo celeste nel 2019. Due piccoli grani, lunghi meno di due millimetri per tre milligrammi di peso, parte del preziosissimo carico, sono giunti dal Giappone ai laboratori dell’Inaf a Roma, dove un team di ricerca li analizzerà con l’ambizioso obiettivo di ricostruire la storia dell’evoluzione di Ryugu.
Lancio di successo per la missione europea, sulla quale viaggiano importanti strumenti finanziati e sviluppati sotto la guida dell’Agenzia spaziale italiana, che ha messo in campo una grande attività di collaborazione con enti, industrie e altre agenzie spaziali nazionali.
Succederà domani. Alle 14.15 ora italiana di giovedì 13 aprile il razzo Ariane 5 con a bordo la sonda spaziale dell’Esa diretta nel Sistema solare esterno, Juice, partirà dallo spazioporto di Kourou, in Guyana Francese. Con un commento di Pasquale Palumbo (Inaf), principal investigator dello strumento Janus
L’anello che circonda il corpo transnettuniano si trova oltre il limite di Roche il che è particolarmente interessante: questo limite determina la distanza dopo la quale qualsiasi oggetto celeste in avvicinamento al pianeta verrebbe fatto a pezzi. Lo studio su Nature.