Sabato 10 novembre, a Serra La Nave (Catania), il telescopio Cherenkov “Astri” verrà ufficialmente dedicato a Guido Horn D’Arturo, l’astronomo che per primo ideò e realizzò gli specchi astronomici tassellati orientabili, la soluzione adottata anche per la realizzazione dello specchio primario del telescopio.
Cosa lega con un filo rosso l’Arizona alla Sicilia? Risposta: i cosiddetti telescopi Cherenkov. Cinquant’anni fa sul Mount Hopkins, qualche decina di chilometri a sud di Tucson, veniva inaugurato il telescopio Whipple, destinato ad aprire l’era della moderna astronomia gamma. Il prossimo 10 novembre, sul Monte Etna, il prototipo Astri – apripista di Cta, la futura schiera di telescopi Cherenkov – verrà intitolato a Guido Horn d’Arturo, ideatore degli specchi a tasselli.
Lo strumento è stato progettato da un consorzio guidato dall’Inaf di Brera per il New Technology Telescope dell’Eso ed è dedicato allo studio del cielo transiente, dagli esopianeti e i corpi minori del Sistema solare, alle controparti elettromagnetiche delle sorgenti di onde gravitazionali, fino ai confini dell’universo con i lampi di luce gamma.
Il progetto Square Kilometre Array si avvicina velocemente alla fine della fase di progettazione e la costruzione dovrebbe iniziare nei primi mesi del 2020, ma prima tutti i diversi gruppi devono passare l’esame delle temute “critical design review”. Il gruppo italiano ci è riuscito con successo. L’intervista a Corrado Trigilio, Inaf di Catania.
Utilizzando in modo innovativo il metodo della varianza con la camera del telescopio Astri (Astrofisica con Specchi a Tecnologia Replicante Italiana) dell’Inaf, è stata ottenuta per la prima volta l’immagine della Cintura di Orione nel visibile usando un telescopio per luce Cherenkov
La missione PLAnetary Transit and Oscillations of stars è stata adottata ufficialmente nel programma scientifico dell’Agenzia Spaziale Europea, e passa quindi dalla fase progettuale a quella definitiva della sua realizzazione. Plato vede in prima linea l’Italia grazie all’Agenzia Spaziale Italiana e al contributo scientifico e tecnologico dell’Istituto nazionale di astrofisica.