Pubblicato ieri su A&A un catalogo con circa 20mila misure di densità di flusso di 47 blazar osservati dal 2024, una volta al mese, con i radiotelescopi Inaf di Medicina e di Noto. Nicola Marchili (Inaf): «Rendere pubblici i dati è un servizio all’intera comunità astronomica, un servizio fruttuoso, che permette a gruppi diversi di svolgere la propria analisi e trarne le proprie conclusioni in maniera indipendente»
Misure compiute con Xmm-Newton e il Very Large Array mostrano che il vento di materia emesso dalla stella di Wolf-Rayet Hd 45166 è relativamente debole, corroborando così l’ipotesi che la stella possa in futuro dare origine a una magnetar. A guidare lo studio, pubblicato lo scorso maggio su Astronomy & Astrophysics, Paolo Leto dell’Inaf di Catania
Il 10 e l’11 ottobre scorso, presso il Teatro Doglio di Cagliari, si è tenuto il Seti Inaf-Italy Workshop 2024 (https://sites.google.com/inaf.it/setitaly2024/), il terzo congresso italiano organizzato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) dedicato all’intelligenza extraterrestre.
Sviluppato da una collaborazione tra il consorzio di università sudafricane Idia e l’Inaf di Catania, il software di visualizzazione immersiva 3D per dati scientifici iDavie è da ieri gratuitamente disponibile su GitHub. Per quali applicazioni possa servire e cosa occorra per utilizzarlo lo abbiamo chiesto a uno degli stessi sviluppatori, il catanese Fabio Roberto Vitello dell’Istituto nazionale di astrofisica
Due studi complementari pubblicati dal team del progetto Sundish indagano la misura, non così scontata, del raggio del Sole e le dinamiche ancora misteriose della sua atmosfera. A condurli – tramite osservazioni fatte con i radiotelescopi “Gavril Grueff” di Medicina e Srt di San Basilio – l’astrofisico Marco Marongiu dell’Inaf di Cagliari. Lo abbiamo intervistato