Il volume “The science of Est” raccoglie tutti i 77 articoli scritti da astronomi solari professionisti provenienti da 30 diversi centri di ricerca e università europee, dedicati alle osservazioni e alle ricerche sulla fisica solare che saranno rese possibili dal futuro telescopio Est. Ne abbiamo parlato con Salvatore Guglielmino e Luca Giovannelli, che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera.
Il coronografo a bordo di Solar Orbiter, missione Esa in volo verso il Sole, ha ottenuto ieri per la prima volta immagini della corona solare nella riga Ly-alpha, completando così con successo il test sul canale ultravioletto. Ci racconta com’è andata il team italiano dello strumento, in attesa della prossima tappa: la messa a punto dell’allineamento degli occultatori, in calendario per il 15 maggio.
Il coronografo italiano Metis a bordo di Solar Orbiter è stato acceso e portato in temperatura per la prima volta. Tutto bene, anche se gli effetti dell’epidemia italiana di coronavirus hanno limitato l’accesso di ricercatrici e ricercatori provenienti dalle regioni del nord Italia.
Partita la sonda che ci svelerà nuovi segreti della nostra stella. «Solar Orbiter è una missione molto importante e molto attesa, con un notevole contributo italiano che vede il coordinamento scientifico in capo all’Inaf», commenta il Presidente Inaf, Nichi D’Amico.
In seguito alla positiva conclusione della campagna di test al centro Iabg di Monaco di baviera, l’Esa ha annunciato che il satellite Solar Orbiter è ora pronto per il trasferimento – previsto per il prossimo 30 ottobre – alla base di Cape Canaveral, negli Usa, dove avverrà il lancio nella notte tra il 5 e il 6 febbraio. Il commento di Marco Romoli dell’Università di Firenze, responsabile scientifico dello strumento italiano Metis.
Per sognare ed emozionarci un po’ anche noi che non l’abbiamo potuta osservare dal vivo, ci siamo fatti raccontare l’esperienza dell’eclissi di ieri – martedì 2 luglio – da tre astronomi INAF presenti a La Silla: Mariarita Murabito dell’INAF di Roma (ex studentessa dell’Univ. di Catania), Gaetano Scandariato e Salvo Guglielmino, entrambi dell’Osservatorio Astrofisico di Catania. Tutti e tre esperti di astrofisica solare e stellare, tutti e tre alla loro prima eclissi totale.
Si chiama “Space Weather User Needs for the Mediterranean Region” ed è un progetto approvato dall’Agenzia spaziale europea per costituire una rete di servizi, alcuni forniti dall’Osservatorio Astrofisico di Catania, per il meteo spaziale dedicata all’area mediterranea.
Studiando i ”burst” solari in ultravioletto, un team guidato da Salvo Guglielmino dell’Università di Catania è riuscito a osservarne gli effetti sulla corona solare. La scoperta, pubblicata mercoledì su The Astrophysical Journal, è stata possibile grazie ai dati del Solar Dynamics Observatory della Nasa.
È una struttura inedita, con un intenso campo magnetico orizzontale e in larga parte di polarità opposta all’ombra sulla quale s’estende, quella osservata nell’aprile 2016 in una macchia solare dalla caratteristica forma di cuore. A scoprirlo, un team dell’Università e dell’Inaf di Catania guidato da Salvo Guglielmino. Lo abbiamo intervistato.
Lo strumento finanziato dall’Asi e realizzato in collaborazione con Inaf è stato consegnato ad Airbus UK per essere integrato nella sonda Solar Orbiter dell’Agenzia spaziale europea.