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Da Catania un tomografo muonico per i container

Da Catania un tomografo muonico per i container

Realizzato un prototipo in grado di determinare la posizione in 3D di un piccolo blocco di piombo. Sostituendo gli attuali fotosensori con fotomoltiplicatori al silicio di nuova generazione, già disponibili sul mercato, potrebbe essere impiegato dalle autorità portuali per rilevare l’eventuale presenza di materiale radioattivo.

Ricerca e Sviluppo di sensori a conteggio di fotoni per applicazioni scientifiche e industriali

Ricerca e Sviluppo di sensori a conteggio di fotoni per applicazioni scientifiche e industriali

Si è da poco conclusa la collaborazione internazionale SENSE supportata dal programma Horizon 2020 che mirava a coordinare gli sforzi di ricerca e sviluppo nel mondo accademico e industriale nel settore dei sensori a bassa luminosità ed in particolare verso lo studio dei fotomoltiplicatori al silicio di tipo SiPM. Il laboratorio COLD ha aderito a questa collaborazione insieme ad altri istituti di ricerca: Nagoya University (Giappone), Max Plank Istitute (Germania), Deutsches Elektronen Synchrotron (DESY – Germania), CERN (Svizzera). L’obiettivo è stato quello di standardizzare le metodologie delle misure dei principali parametri dei rivelatori al silicio ed in particolare dei SiPM e dare tutte le informazioni necessarie alla comunità scientifica. La collaborazione tra il laboratorio COLD dell’INAF e il laboratorio dell’Università di Ginevra (CERN – Svizzera) ancora continua attraverso il continuo scambio di dati e informazioni e discussioni su nuovi progetti.

Tre viste uniche del Sistema solare

Tre viste uniche del Sistema solare

Nel 2020, le tre sonde spaziali dedicate all’osservazione del Sole – Solar Orbiter di Esa e Nasa, Parker Solar Probe della Nasa e Stereo della Nasa – hanno catturato scorci unici dei pianeti del Sistema solare, regalandoci splendide immagini da diversi punti di vista, sfruttando il fatto che alcuni strumenti a bordo hanno visto diversi pianeti passare contemporaneamente attraverso i loro campi di vista

Sei mondi in bilico tra armonia e caos

Sei mondi in bilico tra armonia e caos

Toi-178 è un sistema planetario davvero fuori dal comune: attorno alla stella madre, distante circa 200 anni luce da noi, in direzione della costellazione dello Scultore, sono stati scoperti ben 6 pianeti, anche grazie alle nuove osservazioni del satellite Cheops, il satellite dell’Esa dedicato alla caratterizzazione degli esopianeti con una importante partecipazione italiana, che vede coinvolti l’Inaf, l’Asi e l’Università di Padova, combinate con quelle di alcuni telescopi a terra.

A caccia di emissioni radio da Proxima Centauri

A caccia di emissioni radio da Proxima Centauri

La recente campagna osservativa di Proxima Centauri, il sistema planetario più vicino al Sole, portata avanti dall’Istituto di astrofisica Andalusa con la partecipazione dell’Inaf, apre una nuova strada per la caratterizzazione degli esopianeti e la ricerca delle condizioni per la vita extraterrestre. Dopo 17 giorni di osservazioni, i ricercatori hanno scoperto emissione aurorale radio dal sistema. I flussi radio osservati sono consistenti con emissione di maser di ciclotrone, e sono correlati alla posizione del pianeta Proxima b attorno alla stella.

È doppio il sistema più giovane scoperto da Tess

È doppio il sistema più giovane scoperto da Tess

Due esopianeti caldi, grandi all’incirca come Nettuno e con un’età tra i 30 e gli 80 milioni di anni. È l’identikit di Toi-942, il sistema planetario più giovane scoperto dal satellite Tess della Nasa, scovato da un team a guida Inaf e caratterizzato grazie anche a dati raccolti con il Telescopio Nazionale Galileo. Con la sua giovane età e la presenza di più di un pianeta, questo sistema è un ottimo banco di prova per studiare come nascono e si evolvono i pianeti nell’universo

Dallo spazio a Cavezzo: così arrivò la meteorite

Dallo spazio a Cavezzo: così arrivò la meteorite

Uno studio pubblicato sulla rivista Mnras descrive i primi risultati scientifici e ricostruisce con grande precisione gli ultimi secondi del lunghissimo viaggio interplanetario della meteorite di Capodanno, rinvenuta grazie alle osservazioni e ai calcoli della rete Prisma, di cui fa parte anche l’Osservatorio Astrofisico di Catania.